Esotiche dolcezze

Dalle più diffuse alle più originali, sono tante le varietà di frutta tropicale da scegliere per impreziosire la tavola delle feste. Colori vivaci, forme inconsuete e profumi intensi per un concentrato di bontà e di benessere

Dall’ananas al ramboutan, dai litchies agli alchechengi, come resistere alle delizie che vengono da lontano ma troviamo con facilità al supermercato? La loro carica di vitamine è preziosa durante il periodo invernale e i loro sapori esotici regalano un tocco in più ai giorni di festa, da soli come goloso dessert, oppure come ingredienti di originali ricette.

Ananas, avocado e banana: i classici
Tante vitamine e  poche calorie, solo 40 per etto: l’ananas in versione festiva si può spruzzare con vino bianco o liquore dolce (kirsch, rum, maraschino) e servire flambé. Ottimo in torte e crostate, nella cucina etnica viene spesso cucinato alla griglia o in padella e abbinato a pollo, maiale o gamberi in agrodolce.
Il suo corredo di grassi monoinsaturi benefici, vitamine e sali minerali con potere antiossidante rendono l’avocado un alimento che protegge il fegato amato da chi fa scelte alimentari sane. Basta condirne la polpa, morbida e burrosa, con olio, aceto, sale e pepe e spalmarla sul pane, oppure utilizzarla al posto del burro per preparare mousse e soufflè.

La banana è lo snack perfetto
da consumare quando si ha voglia di dolce o bisogno di energia, anche in smoothies e frullati. Ma si presta anche alla cottura: quando è ancora acerba, la si può friggere o cuocere in forno, per poi servirla con gelato o zucchero caramellato, magari aromatizzato con cannella o vaniglia.
Tutti e tre i frutti vanno tenuti sempre a temperatura ambiente.

Mango, papaya e maracuja: esotici quanto basta
Buccia elastica, che passa dal verde al giallo quando matura, aroma intenso e gusto acidulo, con sfumature pepate: il mango è delizioso da solo oppure in insalata o per accompagnare i gamberi o il pollo al curry. In India è l’immancabile ingrediente della salsa chutney, che si usa per accompagnare la carne. Si conserva a temperatura ambiente o nella parte bassa del frigorifero avvolto in carta da cucina.
La sua polpa, fondente e profumata, può essere rosa, rossa o gialla: la papaya è dissetante e poco calorica e, consumata a fine pasto, aiuta la digestione. Ottima fresca, con una spruzzata di limone, oppure in macedonia, è molto adatta a essere candita. Matura a temperatura ambiente e teme il freddo. Quindi è bene non tenerla in frigorifero. Dopo l’acquisto è meglio conservarla a temperatura ambiente perchè raggiunga il corretto grado di maturazione.

La maracuja (o frutto della passione) è molto profumata e dal sapore vellutato. La sua polpa, per la presenza dei semi edibili, ricorda il melograno, mentre il sapore rimanda all’arancia.
Deliziosa tagliata a metà e mangiata al cucchiaino, semi compresi, oppure mescolata a uno yogurt naturale, può essere anche centrifugata e sfruttata per aromatizzare arrosti di maiale
o di pollo. Quando la buccia è un po‘ corrugata, allora è matura al punto giusto. Ha proprietà calmanti e antinfiammatorie; in frigorifero si conserva per una decina di giorni.

Alchechengi e litchies: uno tira l‘altro
Somiglia a una ciliegia ma, anziché rosso, è di un bel colore giallo-arancione ed è privo di nocciolo: l’alchechengi (detto anche phisalis) ha un gradevole sapore acidulo. Si mangia togliendo l'involucro e magari tuffandolo nel cioccolato fondente fuso. È molto usato anche nella preparazione di dolci glassati o caramellati. Per comprarlo maturo, bisogna verificare che l’involucro esterno sia molto secco ma ancora chiuso. Si conserva in frigorifero, non oltre 7 giorni, avvolto in carta da cucina.
 

I litchies hanno un guscio sottile e ruvido
di colore rosa intenso, che si stacca facilmente, mentre la polpa bianca traslucida, dolce e dal delicato profumo di moscato e rosa, avvolge un seme non commestibile, che ricorda quello delle nespole. Si mangiano
al naturale o in macedonia, nei cocktail o in sorbetti. Si conservano in frigorifero, nello scomparto della frutta, e il sapore rimane inalterato anche se il guscio diventa più scuro.

I più esotici

CARAMBOLA (Star Fruit)
Questo frutto giallo ha un particolarissimo aspetto a elica e, quando viene tagliato, si trasforma in una bella stella a cinque punte. Molto usato per valorizzare la guarnizione di cocktail e macedonie, si conserva per 2-3 giorni a temperatura ambiente e in frigo anche 2 settimane.

GRANADILLA   
È il più piccolo della famiglia dei frutti della passione: ha un colore giallo/arancione e un sapore che è un mix tra pesca, albicocca e lampone. Delizioso a fine pasto, perché rinfresca il palato e favorisce la digestione.

MANGOSTEEN
Grosso come un'albicocca, ha l‘aspetto di un cioccolatino ricoperto da un fiore di zucchero e una polpa cremosa. Il profumo è delicato e il sapore rimanda al lampone. Si gusta al naturale o in macedonia, ma anche in gelati e marmellate e si conserva a temperatura ambiente.

PITAHAYA ROSSA (Dragon Fruit)
È dolce e delicato, ma lascia un leggero retrogusto aromatico questo frutto dalla morbida polpa bianca o rossa, piena di minuscoli semini neri commestibili. Tagliato in due parti, si mangia direttamente con il cucchiaino, al naturale oppure con lime e zucchero. Si conserva per una decina di giorni a temperatura ambiente.

RAMBOUTAN
In malese il suo nome significa capelli e osservando la buccia, coperta di spine rossastre, s‘intuisce il perché. Ne esistono diverse varietà, più o meno succose, accomunate da un profumo dolce e da un gusto simile a quello dell’uva. Si consuma fresco, essiccato o in scatola. Fresco si conserva in frigorifero in sacchetti di plastica microforata.